Il 2018 sarà l’anno del turismo cinese in Europa. Nell’ottica di preparazione a questo gran evento “China Tourism Academy” ed “European Travel Commission” hanno siglato un accordo di incentivo alla promozione turistica con l’obiettivo di porre le basi per una proficua crescita dei volumi tra i due mercati. Il 2018 come anno del turismo Europa-Cina.
Per l’ European Travel Commission l’Europa perde competitività nell’incoming dalla Cina, un grave problema che va a favore di nuove destinazioni mondiali più economiche e dalla facile commercializzazione.
L’ Europa non può permettersi di perdere di vista un asset strategico fondamentale come il mercato cinese che ha immense potenzialità.
Nel 2016 i cinesi in Europa sono stati circa 11 milioni, pari a solo l’1% della popolazione. Pochi in confronto ai dati in crescita di altre destinazioni, molte di queste asiatiche o nord americane.
La Cina è la nazione che investe di più in viaggi in outgoing con un volume di spesa annuale che supera i 200 miliardi di dollari, circa 120 milioni di persone con un volume di crescita di circa il 3% annuo.
Attraverso il piano di promozione varato a Pechino, l’Europa cerca di diventare la migliore destinazione globale per i turisti cinesi e Roma avrà un ruolo determinante in tutto questo. Indispensabile in questo processo è la formazione delle imprese nei diversi Paesi europei. A questo scopo la ETC ha scelto “Select Holding e Welcome Chinese”, l’unica certificazione ufficiale riconosciuta dal governo cinese con sede centrale a Roma per l’Europa. Una brillante occasione per la nostra città e per il nostro paese che si è visto anche protagonista della WTM di Londra.
C’è da dire che l’Italia è il secondo paese più visitato in Europa dai turisti cinesi ed il paese nel quale più tempo spendono. Nel 2017 le presenze cinesi sono aumentate del 17% rispetto al 2016 e questo trend sembra confermarsi per il 2018 viste le programmazioni dei principali TO e piattaforme.
Il turista cinese ha abitudini e cultura profondamente diversi che influenzano le scelte di viaggio: la lingua, le limitazioni sui pagamenti elettronici, diffidenza sulla sicurezza della persona e sulla stabilità economico-politica della UE. L’ agenzia “Welcome Chinese” si occupa di formare gli operatori su “cosa vuole e cosa si aspetta il nuovo turista cinese”.
Per conquistare il mercato cinese, i principali operatori del Vecchio Continente si sono incontrati al WTM di Londra per la seconda fase del progetto “World Bridge Tourism”, un meeting organizzato in collaborazione con Etoa e la European Travel Commission (Etc), che ha visto la partecipazione di oltre 300 operatori tra cinesi ed europei che si sono confrontati su temi e trend che nei prossimi anni influenzeranno l’incremento dei flussi incoming dal Paese asiatico verso l’Europa.
La crescita del turismo proveniente dalla Cina sarà su vari livelli: dal business al leisure, dal MICE al incentive, dagli individuali attraverso nuove piattaforme ai gruppi gestiti dai più importanti TO asiatici.
La conferenza di Londra ha ospitato un workshop durante il quale, per la prima volta, i 100 più qualificati operatori cinesi – tra cui Phoenix, Caissa, Wantai, Utour, Tongchen, Tuniu – hanno incontrato le aziende europee. Obiettivo del workshop è stato sensibilizzare e aiutare, soprattutto le piccole e medie imprese europee, a capire meglio le possibilità di business con gli operatori cinesi, comprendendo le loro necessità, i gusti dei nuovi viaggiatori cinesi e analizzando i loro specifici fabbisogni.Ma per una ricettività cosa può voler dire “prepararsi alle esigenze del mercato cinese”?
Secondo i dati raccolti il turista cinese richiede accesso libero al wifi, il bollitore elettrico per il tè, la guida, il sito web dell’hotel, dei servizi di accoglienza e la tv in cinese. Molto apprezzato, se non fondamentale nei prossimi mesi, è servizio che riguarda le modalità di pagamento con la possibilità di utilizzare China UnionPay, il più diffuso sistema di pagamento digitale dei cinesi all’estero.
Andrea Menegaz e Laura Muzi
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