Il 20% delle imprese turistiche europee che operano nell’area “low-cost” sono destinate a fallire nei primi tre anni di vita. Lo dice un recente studio della Kaizen Institut che illustra anche come raramente le imprese che occupano questa area di mercato raramente giunga ai 10 anni di vita.
La principale ragione di questi insuccessi è che chi lavora questi prodotti, specie nel settore turistico, si basa su rigidi piani di riduzione dei costi che non sono sostenibili nel medio e lungo termine.Se si riducono i costi per mantenere il prezzo o addirittura ridurlo, si implicherà, senza dubbio, una diminuzione della qualità dell’esperienza del cliente. Se a questo si aggiunge l’acceleratore dell’immissione sul mercato di nuove proposte “low-cost” che con vigore alimentano la caduta del prezzo, ecco spiegato il perché della breve vita delle imprese “low-cost”.
Kaizen individua delle soluzioni per le “low-cost”:
- segmentare l’offerta e renderla quanto più possibile non replicabile, unica;
- identificare punti irrinunciabili del proprio prodotto che non può essere “tagliato”;
- cercare di migliorare le criticità del prodotto giustificando un aumento del prezzo.
Tre suggerimenti dorati ampiamente applicabili nel trasporto, nelle ricettività e nei servizi turistici.
Photo by Alesia Kazantceva on Unsplash
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