Il primo di Aprile, era la mia giornata libera e ne ho approfittato per andare all’inaugurazione della metro C fermata San Giovanni in Laterano. Una domanda sorge spontanea: perché fare un’inaugurazione di una cosa che non apre? È questo il pesce di aprile? Infatti la stazione aprirà solo verso la fine dell’anno.
Unica nel suo genere. Cerco di visualizzare: la gente. La mattina la “gente” cammina veloce per andare al lavoro, scende le scale della metro e si ritrova catapultata in un’epoca passata….e ….rallenta, rallenta la corsa perché non c’è più motivo di correre, no, non nel passato.
L’accostamento improbabile di una struttura moderna e lineare come quella della metro con una vasta esposizione di reperti storici come quelli rinvenuti, dà luogo ad un effetto mistico di rispettoso stupore.
Sei lì, ti fermi a guardare…a leggere quello che fu…tutto ciò che vedi è successo …un giorno. E non fu una cosa da nulla ma una cosa immensa, immensa che non riesci a pensarla tutta in una volta.
Il prossimo passo sarà la stazione dell’Amba Aradam con la sua magnifica caserma e, se alla stazione di San Giovanni proponiamo un museo nella stazione successiva ci sarà un vero sito archeologico.
Mi è venuto in mente che sarebbe bello fare una stazione metropolitana a cura di Piero Angela: una ricostruzione multimediale con l’aggiunta dei reperti trovati per mostrare il monumentale bacino idrico o la fattoria degli scavi trovati appunto alla stazione di San Giovanni in Laterano.
Il momento clou è stato “Arrivano le pesche” ma non vi voglio rovinare la sorpresa, anzi mi piacerebbe insinuare un barlume di curiosità che vi porti a venire nel nostro quartiere… per un motivo in più…
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